ARCHIVIO SEMINARI

SEMINARIO 2014-2015

L’Associazione Lacaniana di Napoli

presenta il ciclo di seminari  ottobre 2014 – giugno 2015

FIGURE CLINICHE DELL’ANGOSCIA

EscherMoebius

 responsabili del seminario: Rossella Armellino, Mario Bottone, Amalia Mele,

Rosanna Petrillo,  Anna Grazia Ricca, Gaetano Romagnuolo

LOCANDINA                                     BROCHURE PROGRAMMA

L’angoscia, termine poco utilizzato dalla psicopatologia, è una problematica centrale della filosofia moderna con Kierkegaard, Sartre, Heidegger.

Freud le assegna la funzione di causare la rimozione e utilizza la definizione di nevrosi d’angoscia per designare la fobia.

Nel Seminario X L’angoscia Lacan opera un vero e proprio viraggio. Qualcosa di altro ordine, il reale, è afferrato non da un concetto ma da un affetto: l’angoscia.

Che cosa sia il reale e come entri nella pratica clinica, è una questione che lo interessa difatti sin dall’inizio della sua ricerca. Ma con il Seminario X L’angoscia, il reale non è più una zona massiva, poco maneggevole, da cui siamo separati per la legge del principio del piacere, ma è un oggetto al cuore di noi stessi, inaccessibile. Questo oggetto, ritenuto una sua invenzione, Lacan lo denomina oggetto piccolo a. Che cosa è l’oggetto piccolo a? Un pezzo di reale. Non più un reale indistinto dunque ma un piccolo pezzo. Per quale motivo lo chiama così, oggetto piccolo a? Per non dargli un nome. Il reale non ha difatti nome. Lacan fa dunque dell’angoscia non più un fenomeno immaginario, come la paura, ma un segno del reale.

La distinzione classica che si trova in Kierkegaard, Heidegger e anche in Freud, tra paura e angoscia, è qui completamente riformulata. Lacan fa un passo in più rispetto a Freud che affermava che l’angoscia è senza oggetto. Per lo psicoanalista francese l’angoscia non è senza oggetto, l’angoscia ha un oggetto, se per oggetto intendiamo quel resto che non si può risolvere né dissolvere nel significante, e che Lacan chiama per l’appunto l’oggetto piccolo a. Si passa così, tramite l’angoscia, dal campo dell’oggetto che è docile al significante al campo dell’oggetto che è refrattario al significante e che è il campo del godimento.

Questo nuovo oggetto, l’oggetto piccolo a ha una natura che è differente dagli oggetti che Lacan ha presentato sinora. Nel Seminario X L’angoscia ciò che caratterizza l’oggetto è la sua presenza, e non la sua assenza. Nel Seminario IV La relazione d’oggetto, con la serie frustrazione – privazione ­– castrazione, l’oggetto si declinava in quanto assente. Nel Seminario X L’angoscia l’oggetto sorge nella sua modalità di presenza e di unheimlich, di inquietante estraneità.

Il riferimento a testi letterari come L’uomo della sabbia di Hoffmann e l’Horla di Maupassant, ci consentiranno di incontrare questo oggetto, che sorge là dove non dovrebbe essere, come un meno che si fa più. Il segno incontrovertibile di questo incontro è l’angoscia.

L’oggetto piccolo a è nel campo del godimento. Lacan ritiene difatti in questo seminario che il godimento sia primario. È una tesi che non cambierà sino alla fine. Godimento è un termine che ridistribuisce gli altri termini in gioco: amore, desiderio, angoscia.  Istituendo un parallelismo tra l’amore e l’angoscia rispetto al godimento e al desiderio, Lacan troverà in queste due dimensioni, due risposte differenti al godimento, due modi di trattamento del godimento.

L’angoscia si declina differentemente nelle strutture cliniche della nevrosi, della psicosi e  della perversione. Così come vi è un’angoscia in funzione del sesso: l’angoscia maschile e l’angoscia femminile sono situazioni differenti. L’angoscia si ripartisce inoltre tra le generazioni: l’angoscia paterna, materna o infantile non hanno le stesse coordinate.

Vi è infine l’angoscia dell’analista, così come il desiderio dell’analista.

Come era già avvenuto nel Seminario VIII Il transfert, Lacan riprende qui la teoria del controtransfert (così come elaborata da alcuni autori anglo-americani), a partire dal suo costrutto di desiderio dell’analista.

Nel seminario X non troveremo indicazioni al trattamento dell’angoscia. L’angoscia non è difatti il preso di mira della cura analitica. Vi è in questa dimensione una profondità storica, che fa sì che la nozione stessa di guarire l’angoscia risulti vana, fuori luogo. L’angoscia è semmai qualcosa da oltrepassare, da attraversare, più che da guarire.

In questo seminario coglieremo così, attraverso lo strumento dell’angoscia, lo statuto etico della psicoanalisi, completamente differente da quello della psicoterapia.

Bibliografia essenziale 2014-2015

Bibliografia essenziale

  1. Lacan, Il Seminario, Libro X, L’angoscia, 1962-1963, tr. it. di A. Di Ciaccia e A. Succetti, Einaudi, Torino 2007

 

  1. Freud, Lutto e melanconia, 1915, tr. it. a cura di C. L. Musatti, Opere di Sigmund Freud, Boringhieri, Torino, vol. 8
  2. Freud,  Il perturbante, 1919, op. cit., vol. 9
  3. Freud, Psicogenesi di un caso di omosessualità femminile, 1920, op. cit., vol. 9
  4. Freud, Inibizione, sintomo e angoscia, 1925, op. cit., vol. 10
  5. Freud, Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni), 1932, Lezione 32, op. cit., vol. 11
  6. Freud, Analisi terminabile e interminabile, 1937, op. cit., vol. 11

 

Articoli di altri psicoanalisti

  1. Abraham,Tentativo di una storia evolutiva della libido sulla base della psicoanalisi dei disturbi psichici , 1924, In  K. Abraham, Opere, Boringhieri, Torino, vol. 1.
  2. Little, ‘R’ – La risposta totale dell’analista ai bisogni del paziente, tr. it. in Verso l’unità fondamentale, Astrolabio, Roma 1994, pp. 68-96
  3. Low, The Psychological Compensations of the Analyst, in «International Journal of Psycho-Analysis», 16, 1935. pp. 1-8                    http://www.lacan-con-freud.it/freudiana/dopo_freud/low_compensazioni_psicologiche.pdf
  4. S. Szasz, On the Theory of Psychoanalitic Treatment, in «International Journal of Psycho-Analysis», 38, 1957, pp. 166-82
  5. Tower, Counter-transference, in « J. Am. Psychoanal. Ass.», 4, 1956, tr. it.  in Il Controtransfert, Liguori, Napoli 1986            http://www.lacan-con-freud.it/freudiana/dopo_freud/tower_controtransfert.pdf

Riferimenti letterari

  1. T. A. Hoffmann, L’uomo della sabbia, 1815, tr. it. di E. Pocar, L’uomo della sabbia e altri racconti, BUR, Rizzoli, Milano 1998
  2. de Maupassant, L’Horla, 1886, tr. it. a cura di G. D. Bonino, Racconti dell’incubo, Einaudi, Torino 1993    in sola lettura http://www.scribd.com/doc/201128525/De-Maupassant-Guy-Le-Horla-e-Altri-Racconti-Dell-Orrore

 

dove: NUOVA SEDE in via dei Cimbri 23 (angolo via Duomo), 80138 Napoli

costo: euro 150

info: cell. 333-7069290

mail: associazione.lacaniana@gmail.com

SEMINARIO 2013-2014

L’Associazione Lacaniana di Napoli

presenta il ciclo di seminari 8 ottobre 2013 – 27 maggio 2014

DALL’AMORE DI TRANSFERT AL DESIDERIO DELL’ANALISTA

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 responsabili del seminario: Rossella Armellino, Mario Bottone, Amalia Mele,

Rosanna Petrillo,  Anna Grazia Ricca, Gaetano Romagnuolo

 con la partecipazione di

J. Adam. J. Cacho, M. Ciambelli, G. de Renzis, M.Drazien, R. Galiani,

 L. Izcovich, B. Moroncini, F. Napolitano, F. Tarallo

  SCARICA IL PROGRAMMA: CALENDARIO ADLN 20013-14

Ascoltando le sue pazienti isteriche, e facendo tesoro di quanto era accaduto al suo amico Breuer con Anna O., Freud afferma che nulla permette di negare che lo stato amoroso che appare nel corso della cura sia un amore autentico.  Nella relazione che s’instaura con l’analista, l’analizzante cercando nell’altro ciò che gli manca, e articolando ciò nella domanda di cura, mette in atto uno spostamento (Übertragung) sulla persona dell’analista di ciò che riguarda la sua storia e dei sentimenti di amore ed odio verso le figure parentali.

Ne L’interpretazione dei sogni, come anche nella Psicopatologia della vita quotidiana e ne Il motto di spirito nei suoi rapporti con l’inconscio,  Freud aveva parlato dei meccanismi dell’inconscio in termini di  Übertragung o transfert, lo stesso termine «che più tardi – afferma Lacan – darà il nome alla molla operante del legame intersoggettivo tra analizzato e analista[1]».

Freud, però, non stabilisce un legame fra l’amore di transfert e il dispositivo della cura analitica, è Lacan a evidenziare come la relazione analitica s’instaura a partire dalla domanda, ponendo così il transfert dal lato del sapere, della produzione del sapere inconscio,  a cui l’amore fa apertura ed ostacolo al tempo stesso.

Nel seminario VIII Il transfert, “nella sua disparità soggettiva, nella sua pretesa situazione, nelle sue escursioni tecniche” Lacan, attraversando i testi freudiani e post-freudiani, come pure un classico della filosofia Il simposio di Platone, esamina la relazione analitica come relazione che mette in gioco una posizione di asimmetria fra i due partecipanti, in cui l’analista è sostenuto da un desiderio che fa sì che il lavoro sull’inconscio non si areni sul piano dell’amore, ma porti il soggetto analizzante aldilà della domanda d’amore, verso quell’oggetto “agalmatico” che Alcibiade suppone sia in possesso di colui che detiene il sapere e che è causa del desiderio e oggetto, da sempre perduto, a cui mira il desiderio.

[1] J.Lacan, “L’istanza della lettera o la ragione dopo Freud” (1957), in Scritti, Einaudi, 1974, p.489.

 

SEMINARIO 2012-2013

 

Associazione Lacaniana di Napoli

membro de l’ Association Lacanienne Internationale

 e dell’ALI-in-Italia

 

ciclo di seminari 16 ottobre 2012 – 13 luglio 2013

 

COSA INSEGNA LA PSICOANALISI SULLA PSICOSI?

 Schreber e Joyce: dalla clinica della forclusione

alla clinica della supplenza

 

a cura di

Rossella Armellino, Mario Bottone, Amalia Mele,

Anna Grazia Ricca, Gaetano Romagnuolo

 

con la partecipazione di

  1. Bousseyroux, M. Drazien, R. Galiani, G. Frasca,
  2. Marone,C. Millot, B. Moroncini, F. Napolitano

brochure ALdN 2012-2013

 

SEMINARIO 2011 – 2012

Associazione Lacaniana di Napoli

Membro de l’Association Lacanienne Internationale  e dell’ALIin-Italia

  STRUTTURE CLINICHE

E DIREZIONE DELLA CURA:

ISTERIA, ANORESSIA,NEVROSI OSSESSIVA

Ciclo di seminari

25 ottobre 2011 – 5 giugno 2012

a cura di  

 Rossella Armellino, Mario Bottone, Amalia Mele,

Anna Grazia Ricca, Gaetano Romagnolo

con la partecipazione di

Jacques Adam, Christiane Lacôte, Christian Fierens, Gabriele Frasca, Fulvio Marone, Bruno Moroncini

 Brochure ALdN 2011-2012

SEMINARIO 2010- 2011

Associazione Lacaniana di Napoli

Membro de l’ Association Lacanienne Internazionale

e dell’ALI in Italia

 Le formazioni dell’inconscio

e la direzione della cura in psicoanalisi

Ciclo di seminari

 ottobre  2010 – giugno  2011

responsabili del corso: mario bottone, amalia mele,

 rossella armellino, anna grazia ricca

con la partecipazione di

 Marie-Charlotte Cadeau, Gabriele Frasca, Riccardo Galiani, Christian Fierens,Fulvio Marone,Bruno Moroncini, Francesco Napolitano,

Erik Porge,Roberto vitelli

brochure ALdN 2010-2011 – Napoli

 

SEMINARIO 2009- 2010

Association Lacanienne Internationale

 Fondation Européenne pour la Psychanalyse

Associazione Lacaniana di Napoli

                                                                                                  

L’OGGETTO NELLA TEORIA E

NELLA CLINICA PSICOANALITICA

Ciclo di seminari

 20 ottobre 2009 – 8 giugno 2010

a cura di mario bottone, amalia mele,

 rossella armellino, anna grazia ricca,

 gaetano romagnuolo, carmen tomeo,

 grazia gravina, rosanna petrillo

 

è prevista la partecipazione di

 Luigi Burzotta, Muriel Drazien, Gabriele Frasca, Riccardo Galiani, Janja Jerkov, Christiane Lacôte,  Bruno Moroncini,

Francesco Napolitano, Erik Porge

Brochure ALdN 2009 -2010

 

SEMINARIO 2008- 2009

 Association Lacanienne Internationale

 Associazione Lacaniana di Napoli

                        LA PSICOSI NELLA TEORIA DI JACQUES LACAN

    Ciclo di seminari

 ottobre 2008 –  giugno 2009

a cura di mario bottone e amalia mele

è prevista la partecipazione di

 Giancarlo Alfano, Luigi Burzotta, Jorge Cacho, Carmelo Colangelo, Muriel Drazien, Gabriele Frasca, Riccardo Galiani,  charles melman, Bruno Moroncini, Francesco Napolitano

brochure ALdN 2008-2009

 

 

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